Veronika Aguglia

Danzatrice

Ventuno metri

Bisogna salire una interminabile scala a chiocciola per trovare il mondo di Veronika Aguglia.

Si trova a ventuno metri da terra, all’interno di un edificio in costruzione uscito dalla matita visionaria dell’architetto Sanzio Castagnoli.
Lo si raggiunge dopo aver conquistato, scalino dopo scalino, ogni piano di questa meraviglia straniante nella quale il caso non trova albergo perché ogni sua singola parte fin nel più piccolo dettaglio, esprime un concetto sublimato in significato.

Quassù Veronika, come sempre quando danza, ha aperto per noi forzieri di carta stampata e da essi ha estratto tesori.

Quassù ha vestito le sue parole con la potenza del movimento, le ha animate con la voce, le ha illuminate col suo sorriso aperto e sincero. Bello come solo i sorrisi che popolano le stazioni all’arrivo dei treni, sanno essere. Peccato che in questa immagine non possiate godere dei suoi occhi, finestre aperte sul suo carattere allegro e volitivo.

In una serata calda come la sua terra, di fronte a tanta magia, ho chiesto alla luce di aiutarmi a vestire nel momento del volo la grazia gentile di questa ragazza.

E la luce mi ha ascoltato.

Longiano,

27 giugno 2019

Veronika Aguglia

Danzatrice

Ventuno metri

Bisogna salire una interminabile scala a chiocciola per trovare il mondo di Veronika Aguglia.

Si trova a ventuno metri da terra, all’interno di un edificio in costruzione uscito dalla matita visionaria dell’architetto Sanzio Castagnoli.
Lo si raggiunge dopo aver conquistato, scalino dopo scalino, ogni piano di questa meraviglia straniante nella quale il caso non trova albergo perché ogni sua singola parte fin nel più piccolo dettaglio, esprime un concetto sublimato in significato.

Quassù Veronika, come sempre quando danza, ha aperto per noi forzieri di carta stampata e da essi ha estratto tesori.

Quassù ha vestito le sue parole con la potenza del movimento, le ha animate con la voce, le ha illuminate col suo sorriso aperto e sincero. Bello come solo i sorrisi che popolano le stazioni all’arrivo dei treni, sanno essere. Peccato che in questa immagine non possiate godere dei suoi occhi, finestre aperte sul suo carattere allegro e volitivo.

In una serata calda come la sua terra, di fronte a tanta magia, ho chiesto alla luce di aiutarmi a vestire nel momento del volo la grazia gentile di questa ragazza.

E la luce mi ha ascoltato.

Longiano,

27 giugno 2019

Verba Volant…

Movimento e parola in un’immagine unica ed unita. Due pratiche del volo che trovano compimento nella mia esperienza artistica e umana. La fotografia è la risposta visiva della fusione di due personali necessità, danzare e scrivere.

Nei miei lavori che mi piace definire monologhi per danza o aforismi danzati ci sono due aspetti, il primo riguarda la comunicazione di un contenuto o di un messaggio, una certa neutralità di gesto e verbo, che non si trovano mai in rapporto mimetico o connotativo, semmai distorsivo e sinergico. Il secondo riguarda la ricerca di una dimensione poetica del linguaggio cioè la possibilità che dall’unione di queste due pratiche espressive nasca una terza entità. Un codice che aspira a dire e a fare ciò che è sfuggente ed esaustivo al tempo stesso. Chi guarda e ascolta sceglie se rimanere in volo insieme a chi vola, alato e senza quota, o avere cura dei dettagli per garantirsi un favorevole atterraggio.

Veronika Aguglia