Luca Giovagnoli

Pittore

Fermati tempo

Le opere di Luca Giovagnoli si nutrono di ricordi.

Riportano alla luce i momenti di vita che ingenuamente gli umani ritengono incorruttibili, ma che il Tempo riveste con una patina sottile, un velo di ruggine prodotto dal processo con cui l’ossigeno e l’umidità corrompono il ferro di cui ci illudiamo che siano costruiti. Attimi strappati a piccoli morsi, frammenti di vita nei quali qualcuno ha amato, desiderato, vissuto e che inesorabilmente questa forma di ossidazione trascina in un viaggio verso il loro destino di polvere, giorno dopo giorno. Al Tempo, il tempo non manca.

Per opporsi a questo processo di annullamento della memoria, Luca intinge il pennello proprio nella polvere. O meglio, nell’ossido di ferro dei suoi colori e con essi ferma i ricordi, fissandoli, catalizzandoli e favorendone, attraverso il gesto creativo, una forma di conservazione.

Quelle che ci restituisce sono immagini imprecise, come imprecise sono le memorie di chi racconta la storia degli altri, ma potenti perché nutrite della forza che le anima e della spinta che porta Luca ad oltrepassare i confini del singolo, rendendo i ricordi universali, iscrivendoli di fatto nel patrimonio della memoria degli uomini.

Aria, ruggine e umidità. Pensando a un dove in cui rappresentare la sua storia, non potevamo prescindere da questi. Abbiamo quindi creato un non-luogo in grado di accogliere il suo passo sicuro, all’interno del quale mescolando i suoi elementi, abbiamo potuto scrivere il paradosso del tempo fermato dagli effetti del tempo.

San Mauro Pascoli,

8 novembre 2020

Luca Giovagnoli

Pittore

Fermati tempo

Le opere di Luca Giovagnoli si nutrono di ricordi.

Riportano alla luce i momenti di vita che ingenuamente gli umani ritengono incorruttibili, ma che il Tempo riveste con una patina sottile, un velo di ruggine prodotto dal processo con cui l’ossigeno e l’umidità corrompono il ferro di cui ci illudiamo che siano costruiti. Attimi strappati a piccoli morsi, frammenti di vita nei quali qualcuno ha amato, desiderato, vissuto e che inesorabilmente questa forma di ossidazione trascina in un viaggio verso il loro destino di polvere, giorno dopo giorno. Al Tempo, il tempo non manca.

Per opporsi a questo processo di annullamento della memoria, Luca intinge il pennello proprio nella polvere. O meglio, nell’ossido di ferro dei suoi colori e con essi ferma i ricordi, fissandoli, catalizzandoli e favorendone, attraverso il gesto creativo, una forma di conservazione.

Quelle che ci restituisce sono immagini imprecise, come imprecise sono le memorie di chi racconta la storia degli altri, ma potenti perché nutrite della forza che le anima e della spinta che porta Luca ad oltrepassare i confini del singolo, rendendo i ricordi universali, iscrivendoli di fatto nel patrimonio della memoria degli uomini.

Aria, ruggine e umidità. Pensando a un dove in cui rappresentare la sua storia, non potevamo prescindere da questi. Abbiamo quindi creato un non-luogo in grado di accogliere il suo passo sicuro, all’interno del quale mescolando i suoi elementi, abbiamo potuto scrivere il paradosso del tempo fermato dagli effetti del tempo.

San Mauro Pascoli,

8 novembre 2020

John Steinbeck ebbe a dire: “C’è più bellezza nella verità, anche quando è una bellezza terribile. I cantastorie alle porte delle città distorcono la vita per farla sembrare dolce ai pigri, agli stupidi e ai deboli, ma questo non fa che rafforzare le loro debolezze e non insegna niente, non cura niente e non permette al cuore di librarsi.”

Luca Giovagnoli