Natascia Rocchi
Fotografa
–
Gli occhi della curiosità
Semplicemente inarrestabile.
La vena artistica di Natascia Rocchi pulsa senza sosta come una colata lavica del Kilauea. Scorre fluida, a volte visibile a volte nascosta nel sottosuolo, per creare territori visivi sempre nuovi in un continuo fluire di incredibile energia. E sembra non sapere cosa sia la banalità.
Senza sosta Natascia, scatta, strappa, avvicina, incolla, stravolge immagini sue o di altri, spesso accostando ciò che non si accosterebbe mai per dar vita alla sua magia, per sfogare la sua spinta creativa incastonando, nella forma estetica sempre impeccabile dei suoi collage, le istanze che risalgono dalla camera magmatica del suo cuore e della sua mente.
Natascia si muove come un gatto nel panorama artistico e fotografico, quindi non chiedetele a quando una sua mostra, non chiedetele a quando un suo libro, perché con la modestia di chi ha tanto da dare e la grazia sfuggente del felino, si schernirà affermando di non avere ancora prodotto niente di interessante.
Seguitissima sui social fin dai tempi dei suoi primi autoritratti, nei quali immancabilmente veli e cappelli celavano il suo volto o trasformavano il suo corpo, anche nei suoi “acrilici su Vogue” ha trattato il tema della negazione dell’identità.
Riguardando gli scatti eseguiti, in attesa di conoscere quale di essi avrebbe scelto per rappresentarsi, mi era parso probabile che avrebbe deciso per questo dove, mentre distoglie timidamente lo sguardo, ci guarda dritto negli occhi con quelli felini e sempre ben alimentati della sua insaziabile curiosità.
Artefice fino in fondo di questo ritratto, a me ha lasciato l’atmosfera, regalandoci con la straordinaria generosità che la contraddistingue la possibilità di uno sguardo senza veli verso la sua anima.
–
Musano,
26 ottobre 2019
Natascia Rocchi
Fotografa
–
Gli occhi della curiosità
Semplicemente inarrestabile.
La vena artistica di Natascia Rocchi pulsa senza sosta come una colata lavica del Kilauea. Scorre fluida, a volte visibile a volte nascosta nel sottosuolo, per creare territori visivi sempre nuovi in un continuo fluire di incredibile energia. E sembra non sapere cosa sia la banalità.
Senza sosta Natascia, scatta, strappa, avvicina, incolla, stravolge immagini sue o di altri, spesso accostando ciò che non si accosterebbe mai per dar vita alla sua magia, per sfogare la sua spinta creativa incastonando, nella forma estetica sempre impeccabile dei suoi collage, le istanze che risalgono dalla camera magmatica del suo cuore e della sua mente.
Natascia si muove come un gatto nel panorama artistico e fotografico, quindi non chiedetele a quando una sua mostra, non chiedetele a quando un suo libro, perché con la modestia di chi ha tanto da dare e la grazia sfuggente del felino, si schernirà affermando di non avere ancora prodotto niente di interessante.
Seguitissima sui social fin dai tempi dei suoi primi autoritratti, nei quali immancabilmente veli e cappelli celavano il suo volto o trasformavano il suo corpo, anche nei suoi “acrilici su Vogue” ha trattato il tema della negazione dell’identità.
Riguardando gli scatti eseguiti, in attesa di conoscere quale di essi avrebbe scelto per rappresentarsi, mi era parso probabile che avrebbe deciso per questo dove, mentre distoglie timidamente lo sguardo, ci guarda dritto negli occhi con quelli felini e sempre ben alimentati della sua insaziabile curiosità.
Artefice fino in fondo di questo ritratto, a me ha lasciato l’atmosfera, regalandoci con la straordinaria generosità che la contraddistingue la possibilità di uno sguardo senza veli verso la sua anima.
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Musano,
26 ottobre 2019
Un ritratto
Il ritratto per me non è mai stato copia della Verità. Ritraggo e mi ritraggo in modo irreale, scomposto, negando, affermando; aggiungo e tolgo, combino, cancello. Tutto per rimettere in discussione certezze e identità per togliere il superfluo e ritrovare la fragilità l’insicurezza, la nevrotica creatrice contraddizione dell’uomo. Viceversa ho chiesto a Roberto un ritratto reale, armonico quasi classico. Io e il mio amatissimo gatto.
Natascia Rocchi